20.10.04

mattina, milano
si accende la radiosveglia, mi alzo, è buio, mi copro, vado in bagno, vado in cucina, accendo la radio, preparo il caffèlatte, pucio i biscotti, bevo il succo.
come ogni mattina mi fermo a guardare il mio peperoncino. farà in tempo a diventare rosso?, taglio qualche foglia bucherellata. giro il vaso perchè prenda più luce.
esco, cammino, evito di entrare in collisione con le persone che incrocio, penso alla giornata che mi aspetta, penso a quella passata, penso alle vacanze, penso ai soldi e ai sogni e poi di nuovo alla giornata che mi aspetta. attraverso il ponte, ripenso alla vecchia idea di mettere il cartello "keep right", evito di entrare in collisione con le persone che incrocio, salgo sull'autobus, mi siedo, penso alla giornata che mi aspetta..
un bar, i tavolini ancora fuori. un gruppo di uomini seduti. uno in piedi tiene la manina di un bimbo in braccio alla mamma. tutti sorridono.
e all'incrocio seguente un altro bar, altri tavolini, altri uomini, altra manina! tutti sorridono anche qui, senza fretta di correre al lavoro. sono contenta.
le rose bianche e rossosangue esposte all'incrocio. il profumo di caffè dai bar. gli sguardi degli uomini, quelli delle donne, quello del signore senza un occhio che scende alla mia stessa fermata. mi viene in mente eliot, e sorrido pensando che in fondo conosco tre poesie e però le ritrovo in tutto, in tutto, in tutto.

e questo non se ne andrà, dovunque vada io.




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