avevo scritto tutta una roba. poi ho cambiato idea.
è la prima volta che cancello un post, e in genere non l'ho fatto anche quando mi sono resa conto di aver scritto solo sciocchezze: ma non voglio cedere a sentimenti bassi come la voglia di rivalsa.
non mi interessa di esser contenta delle disgrazie altrui, anche se capitano a gente che fino a due minuti prima ha cercato di farmi del male.

oggi sono stata folgorata - da distanze siderali, incredibili pieghe nello spaziotempo sonnecchioso della domenica mattina - da quello che era il mio credo secoli e secoli fa, su un altro pianeta.
erano delle parole che mi avevano accolta a 17 anni, nella biblioteca di Bromley:

“This is what you shall do:
Love the earth and sun and the animals,
despise riches,
give alms to everyone that asks,
stand up for the stupid and crazy,
devote your income and labor to others,
hate tyrants,
argue not concerning God,
have patience and indulgence toward the people,
take off your hat to nothing known or unknown or to any man or number of men,
go freely with powerful uneducated persons and with the young and with the mothers of families,
read these leaves in the open air every season of every year of your life,
re-examine all you have been told at school or church or in any book,
dismiss whatever insults your own soul, and your very flesh shall be a great poem and have the richest fluency not only in its words but in the silent lines of its lips and face and between the lashes of your eyes and in every motion and joint of your body."
(walt whitman)

non l'ho letta esattamente in ogni stagione, ma ei: sono io oggi. spero che lo zio walt sia fiero di me.

ecco, adesso questo post mi piace di più. buona notte.