so you think you can tell...
una volta una persona mi ha raccontato una storia spassosissima.
era in ufficio da sola, di sera. il telefono fisso sulla sua scrivania si era messo a suonare, ma dall'altra parte non c'era nessuno.
aveva richiamato il numero apparso sul display, ma improvvisamente ecco che suonava il cellulare. allora attaccava e rispondeva al cellulare, ma dall'altra parte non c'era nessuno.
richiamava il numero apparso sul display del cellulare, ma di nuovo nessuna risposta; ed ecco che di nuovo suonava il fisso, quella persona attaccava di corsa il cellulare e rispondeva - pronto, pronto? - ma click, dall'altra parte non c'era nessuno.
all'inizio aveva paura, poi era diventata una specie di prova di forza.
e infine, quella persona si era resa conto che era lei che continuava a chiamarsi, con i due telefoni poggiati sulla sua scrivania.
raccontandomi l'episodio, aveva definito quel momento "fare community con se stessi".
l'avevo trovata una definizione esilarante.
questa saggia storia ci porta alcuni insegnamenti:
- non bisognerebbe rimanere in ufficio fino a tardi, soprattutto da soli.
- un telefono è più che sufficiente, grazie.
- molte persone linkano solo a se stesse, sozusagen.
mi dispiace quando vedo che qualcuno prende seriamente feisbuc e scrive frasi sibilline - fondamentalmente, a se stesso. come un matto che parla da solo alla fermata del 24 con un cartone di tavernello in mano.
15.9.09
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1 commento:
fantastico!!!!
senza dubbio, meglio tornare a casa a una certa ora. la storia dei telefoni era un chiaro segnale! :)
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