31.10.07

un suono alto, straziante e ripetuto.
capisco subito.
d. non riesce quasi ad aprire gli occhi e chiede: cos'era?
un cane, dico io. investito.
mi alzo dal letto e tiro su la tapparella. vedo un'auto ferma, un cagnolino che sbuca da sotto una gomma, una ragazza che lo prende in braccio. un altro cane, nero, sdraiato a terra. è già morto.
dovete immaginare una scena molto rumorosa, le macchine in fila dietro stanno già suonando, il traffico romba ovunque, i tram scorrono via, le due persone nell'auto sono scese e parlano. l'uomo lancia un'occhiata al cane, scrolla le spalle e risale a bordo. la donna discute con la ragazza e sembra scocciata. forse i cani non erano al guinzaglio. sento solo "mettilo là", e indica il marciapiede con un gesto sciatto. poi risale.
in tutto questo la ragazza non si sente. parla ma non ha voce. sta lì, ferma in piedi col suo cagnetto in braccio e sembra una bambina che attenda istruzioni dagli adulti. c'è un'altra persona con lei. qualcun altro è andato in casa a prendere qualcosa - forse.
riesco solo a dire, poverino, poverina. continuo a ripeterlo. d. mi dice: torna a letto ora.
abbasso la tapparella e mi rimetto sotto le coperte.
le macchine stanno ricominciando ad andare; devono aver spostato il cane. non sono passati che due o tre minuti ed è già tutto finito.
sento distintamente una portiera sbattere e un uomo dire: ma vaffanculo te e il tuo cane di merda.

L'altro disse: "Non m'importa un accidente di quell'impostore. Ben gli sta, con tutti gli imbrogli che ha fatto". (..)
E George Gardner mi guardò per vedere se avevo sentito e io avevo sentito benissimo e lui disse: "Non badare a quello che hanno detto quei fannulloni, Joe. Il tuo vecchio era un uomo in gamba".
Ma io non lo so. Si direbbe che una volta cominciato non vogliano lasciarti proprio nulla."

(Hemingway, "il mio vecchio")

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