9.5.06

andare via
svegliarsi nel cuore della notte con tuoni lampi vento pioggia scrosciante.
alzarsi due o tre volte per vedere se quel rumore significa che l'acqua sta entrando in casa, bagnando i cavi dello stereo, innescando un cortocircuito o tragedia d'altro tipo.
tornare a letto.
alzarsi di nuovo e andare in bagno. fare due carezze al gatto e spiegargli sotto voce che no, non è ancora ora di mangiare.
tornare a letto.

pensare improvvisamente alle persone che, dieci anni prima, hai dimenticato di informare del cambio di numero di telefono. non c'era il cellulare. c'era il telefono fisso e c'erano le lettere.
perchè pensi a questo?, però ci pensi, avevi cambiato il numero, poi sei anche andata via da quella casa, e ci sono persone che magari volevano rintracciarti e non hanno potuto.
di certo ci saranno persone che volevano.
gli amici del mare. gli amici degli amici. le compagne di banco.
girarsi e rigirarsi mentre fuori la pioggia continua a scrosciare.
pensare, sono invecchiata?, e chiedersi che faccia farebbero vedendoti. se rimarrebbero delusi.
invidiare chi gira in lungo e in largo la galassia, ma con la certezza di poter sempre tornare. la vecchia casa, il solito numero.
e tu invece sei capace solo di andare via, sempre. senza voltarti. e non conosci altro modo.

aver imparato solo dieci minuti fa che le persone cattive esistono. che non è vero che in fondo ognuno è buono e non è vero che le regole del rispetto sono uguali per tutti. darti della sciocca ancora una volta.
e star imparando ora, e in questa notte, che a volte ritornano.
l'amico dell'amica, ma anche il peggior nemico, la porta che pensavi di aver chiuso.
un incontro casuale, una parola da un conoscente, un curriculum.

esistono persone che vogliono solo fare del male. chissà perchè poi.
ma esistono persone che vogliono solo il tuo bene.
quando la pioggia si attutisce e un po' di luce trapela, addormentarsi pensando: mi mancate tutti.

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