l'invidia
si autoinvita da me. come fanno gli amici.
comincia a curiosare in giro, mangiamo e intanto guarda se le piastrelle della cucina sono pulite (passa il dito e poi fa un verso di disapprovazione), mi dice frasi come "ah tu vai in palestra in quegli orari lì".. "ah adesso hai il tempo di fare sughi"..
poi ecco il rito a cui speravo di essere scampata per una volta- il gioco de "il tizio mi ha detto di te": a sentir lei infatti, tutto il mondo è occupato a parlar male di me.
quindi anche questa volta devo sentirle raccontare che uno o l'altro ha detto di me qualcosa di orribile, e per la prima volta attraverso le fitte maglie della mia scarsa autostima colgo l'elevato livello di ricamo che lei ha aggiunto.
vuole semplicemente vedermi mortificata. non le va giù che sia contenta di me stessa e della mia vita.
domani andrà in ufficio a raccontare che sono diventata una casalinga che fa i sughi, non so. contenta lei..
più che altro mi chiedo com'è che finisco sempre a prestarmi come punching ball per persone disperate.
ecco, di tutta questa scena la cosa che mi irrita di più sono io.