In questi anni di blog, per i miei scarsissimi visitatori ho sciorinato chicche di whitman, di neruda, di thoreau. Ma oggi devo dire al mondo che un grosso debito io ce l’ho con un altro poeta.
Ogni anno annotavo questa frase per non dimenticarla, perchè sentivo che queste parole mi rappresentavano:
“Voglio arricchire il mio tempo con gesti convincenti. Non mi interessa per forza “produrre”, voglio arricchire il mio tempo. Quando non faccio niente che sia un gran bel far niente e quando lavoro voglio che mi gratifichi, mi rappresenti e tenga conto delle altre vite, che rispetti la gente. Voglio arricchire il mio tempo, approfondire le mie attitudini e se debbo disperarmi che sia con allegria. Preferisco essere imbrogliato e arricchire il mio tempo di piccole grandi cose. Cercare sempre una fonte. Mi fanno schifo gli uffici dove si studia il confine tra il legale e l’illegale”.
Nel mio scaffale della poesia, c’è da sempre un libricino che avevo trovato allegato a una rivista di musica nel 1992: sono testi di Luca Carboni.
Ecco, oggi nel 2004 questa frase mi rappresenta ancora, e molto più di allora, e per molti aspetti che non avrei mai immaginato DODICI anni fa. E non la voglio dimenticare, e magari sarà utile anche a voi: perciò la metto qui, chè magari ce la ricordiamo tutti.
2.4.04
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