26.11.03

ultimamente è come se mi trovassi su un treno. vengo portata e basta.
alcune cose potrebbero far pensare che io stia facendo, agendo, prendendo decisioni.
e invece no: sono in un vagone che si muove da solo, c'è una motrice in moto. mi limito a piegarmi di qua e di là mentre il treno viaggia. guardo fuori.
giuro che sono seduta, non sto scattando, non sono pronta. a niente. siedo e aspetto.
a ogni fermata c'è qualcuno che sale, e che deve dire la sua. è strano come certe frasi un po' puerili mi facciano più male di altre palesi ingiustizie.
sono solo stanca.
stanca di veder salire a ogni fermata qualcuno che sente il bisogno di dirmi chi io sia.
sono stanca anche delle malignità. stanca, non amareggiata. stanca fisicamente. non ne vedo il senso.
il vagone corre, io guardo fuori, sto aspettando solo di arrivare. dove, non lo so.
ma non sono nemmeno sicura che mi interessi. non vedo prospettive. solo i paesaggi che scorrono fuori dal finestrino.

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