"compriamo casa a mia figlia, che è fresca di laurea. mio marito voleva prenderle un bilocale, ma io gli ho detto: no, monolocale, così poi le viene voglia di andare via, le viene voglia del balcone con i fiori" e mi sorride.
(una signora tanto cara)
Eppure quella casina mi sembrava un sogno.
era tutto quello che potevo permettermi, un monolocalino in periferia: ma a me sembrava un sogno. e doveva esserlo davvero, se in questi due anni ho sopportato:
-il bagno in TRE diverse tonalità di verde
-gli scarafaggi che si sono riversati dentro con i primi freddi (sterminati con pazienza, bomboletta credo di napalm, paletta e scopino. evidentemente la casa era vuota da molto più tempo di quello che mi era stato detto).Io che ho schifo anche delle mosche, immaginatevi che bello avere bacarozzi grossi come chiuahua che salgono dal lavandino della cucina, si aprono una birra e girano per casa, bleeee..
-traffico incredibile sotto la mia unica finestra a qualsiasi ora. roba che d'estate devo tenere il volume della tv a palla per capire qualcosa.
-le strafottute campane (REGISTRATE!) della strafottuta chiesa-astronave dall'altra parte della strada.
Esse richiamano i fedeli nei giorni lavorativi alle ore: 8.15, 12.00, 20.00.
Nei giorni festivi alle ore: 9.15, 10.45, 12.00, 17.00.
A Natale e Pasqua: OGNI ORA, con interminabili nenie a effetto 45-giri-consumato.
Solo, a un livello di decibel che mi costringe letteralmente a leggere il labiale di Mentana quando dà i titoli del tg (inutile tentare di alzare, la tv è già al massimo, vd sopra!).
-il mio vicinato etnico, a base di:
--curry e soffritti cucinati a tutte le ore del giorno ma, soprattutto, della notte (sei lì che dormi con la finestra aperta e ti arriva un bel profumino di cipolla..)
--musica tipica a tutte le ore del giorno ma, soprattutto, della notte: con contorno di risate, rumore di bottiglie che rotolano sul pavimento, e lunghissime accesissime appassionatissime conversazioni in cingalese fino alle quattro-cinque del mattino.. del lunedì mattina soprattutto.
--bombola del gas abbandonata sul loro balcone da.. sempre.
-il mio vicinato autoctono, a base di:
--noto pazzo del quartiere, che incontravo sul tram già quando andavo a scuola, e che ancora oggi fa su e giù per ogni vagone chiedendo a ogni ragazza: scusi signorina, lei frequenta l'università? (se bazzicate milano sud avete sicuramente presente chi sia), e sua zia. in realtà questo è stato un problema a tratti preoccupante, tipo la simpatica vigilia di natale del 2001, quando alle ore 06.00 am sono stata svegliata dai loro litigi furiosi..
--dirimpettaia che parla come quelli di 'un posto al sole' e mi picchia sul muro se attacco una cornice alle tre del pomeriggio. per il resto, mi saluta appena.
--coppia di sciuri un po' rompikz che, dopo un anno che si spacciavano per tali, ho scoperto NON essere i portinai. lei è quella che all'epoca del calorifero (vd post dicembre 2002) voleva entrare in casa mia in mia assenza (...). Ora che ci penso, anche quella volta era la vigilia di Natale. M.
Ecco. e quindi, come dire, no wonder se da un po' di tempo a questa parte trovo la mia cassetta della posta forzata, le mie bollette aperte e richiuse con il nastro adesivo. Ho fatto agosto col fiato sospeso perchè pensavo che quelli dell'altra casa fossero scappati con la mia caparra: dovevano mandarmi un telegramma il 4 agosto..
Il telegramma è comparso magicamente in casella ieri. Ed era aperto.
Allora ieri sera, ebbra di curry, cullata dal suono delle strafottute campane, mi sono seduta al mio tavolino e ho cominciato a scrivere biglietti minatori; l'intenzione era di attaccarne uno alla mia cassetta postale.
Foglio, pennarello. Ecco cosa hanno prodotto le varie prove:
"VI CHIEDO" -no. "PER FAVORE NON APRITE LA MIA POSTA!!!.. E' MIA! GRAZIE" vabbè, no."SE IL SIMPATICONE CHE CONTINUA AD APRIRE LA MIA POSTA HA ALTRE LETTERE PER ME (BOLLETTE, BANCA..) E' GENTILMENTE PREGATO" ma và, e poi cosa? lo invito a prendere il caffè? No, ci vuole una minaccia velata.. "PER FAVORE NON APRITE LA MIA CASELLA E NON LEGGETE LA MIA POSTA! E' UN REATO, PER LA CRONACA" penseranno che sono pazza. pazza e paranoica. il matto e sua zia mi inviteranno a cena. no, devo essere ferma, cordiale, civile.. sto attaccando un biglietto delirante in un posto di transito pubblico, deve essere almeno credibile: "PREGO LA PERSONA CHE OGNI TANTO SI LEGGE LA MIA POSTA DI SMETTERE DI APRIRE LA MIA CORRISPONDENZA. LO CHIEDO CON EDUCAZIONE, RICORDANDO CHE SI TRATTA DI UN REATO. SE HA ALTRE BUSTE PER FAVORE ME LE RESTITUISCA. GRAZIE"
vabbè, tanto poi cambio casa.
21.8.03
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