24.9.02

silenzio
che io non posso pensare di disporre di te.
disporre di te.
no, non sono fuori. vedo delle cose semplici, che darebbero fastidio a chiunque.
lo chiederò sai? lo chiederò, se non danno fastidio.
non sono fuori. si può capire, quel che sento. ne sono certa.
disporre di te.
sono due anni che non fai altro che mettere fottuti paletti fra me e te. e io non devo pensare di disporre di te.
stai tranquillo che è proprio un rischio che non corri. non appartieni a me, come potrei riuscirci?

se hai dei tuoi problemi, che ti affollano la testa e ti fanno sentire in gabbia, non buttarli tutti su di me.
io mi sto curando. fallo anche tu. ma non incolpare me.

e gli unici vaffanculo pronunciati dall'amico di tutti, che non si scompone mai, che è sempre disponibile, che accompagna e si alza e scatta e spiega, e va e viene per tutti, gli unici fottuti vaffanculo me li prendo io.
devo capirla questa.
ora me ne vado di qui. io non ricomincerò a piangere in ufficio.
ma dove ce l'hai il cuore?

e come puoi pensare che ci sia altro che posso fare, se non chiudermi in una coperta di silenzio e far finta di non esistere?
di non esistere?


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