Un’arte
L’arte di perdere non è difficile da conquistare;
tante cose sembrano talmente piene dell’intento
di farsi perdere, che la loro perdita non è un disastro.
Perdi qualcosa ogni giorno. Accetta l’ansia
di chiavi di casa perdute, di un’ora spesa male.
L’arte di perdere non è difficile da conquistare.
Poi esercitati a perdere di più, a perdere più in fretta:
posti, e nomi, e dov’era che avevi intenzione di
viaggiare. Niente di tutto questo porterà al disastro.
Ho perso l’orologio di mia madre. Eppure, guarda! La mia ultima, o
penultima, amata casa, di tre, se n’è andata.
L’arte di perdere non è difficile da conquistare.
Ho perso due città, deliziose. E cose anche più grandi,
certi regni che amavo, due fiumi, un continente.
Mi mancano, ma non è stato un disastro.
---Anche se perdessi te (la voce scherzosa, un gesto
che amo)non avrei mentito. È evidente che
l’arte di perdere non è difficile da conquistare
anche se potrebbe sembrare (scrivitelo!) un disastro.
(Elisabeth Bishop - la traduzione ha bisogno di qualche aggiustamento)
25.9.08
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4 commenti:
bello, anche se un po' negativo.
ascoltate:
- ryan bingham - mescalito
- beth gibbons & rustin man - out of season
- electro deluxe - hopeful
- lamb - what sound
- paolo conte - pische
- David Gilmour - LIVE IN GDANSK
perché?
intanto, tu, ascolta.
eccomi.
a me non sembra negativo!
ascolterò.
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