oggi vado piano.
non mi immergo in metro e prendo l'autobus.
dal cavalcavia guardo giù, verso s.cristoforo, che è già pieno di bei ricordi.
sono in piedi davanti a un signore con mani enormi e occhi di cielo.
mi guarda guardare, poi dice: è bello quando c'è del verde.
(un lieve accento da ispettore clouseau)
a me piace quando si taglia l'erba, mi piace l'odore (le dita raccolte a grappolo sotto al naso, socchiude gli occhi per un attimo. ricorda.).
medito se sottoporgli una delle mie più famose teorie olfattive, quella che recita:
profumo erba tagliata = profumo anguria
ma poi lascio stare.
consapevole del fatto che gli astanti attorno stanno cercando di capire chi di noi sia più matto, se lui che mi parla senza conoscermi o io che lo ascolto e inizio a chiedere.
dove vivevo io... in francia, i miei erano italiani ma sono nato là... quando tagliavamo l'erba era una festa.
una volta sono finito sotto al carretto... si è ribaltato e sono rimasto sotto. mio papà gridava, gridava...
ho iniziato a lavorare a 12 anni.
poi sono andato soldato
(qui in italia?)
no, in francia. in italia sono tornato negli anni '70. è stata la mia fortuna
(davvero?)
non ci si pensa, ma facevamo proprio la miseria.
sai, là lavoravo in miniera...
mia sorella è rimasta. per stare vicina ai genitori...
ora vado a lavorare in viale certosa. sono qui da tanti anni. sono contento.
(devo scendere. arrivederci.)
buon lavoro, buona giornata.
14.4.09
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