31.1.08

psicopatologia della (mia) vita quotidiana #1
agosto 95(...) l'ascensore precipita, ci aggrappiamo come sulle montagne russe. arriviamo giù, con noi c'è un uomo, tipo un saggio. parla. vediamo dio (tipo quello di michelangelo, o zeus), arriva correndo un altro tizio, gli punta una pistola contro, spara.
non vedo dio (è dietro all'ascensore precipitato), ma dopo un po' capisco che è morto. sono sorpresissima. il saggio dice con disprezzo: "ah sì, ad ucciderlo non ci vuole niente, è farlo smettere di soffrire che è difficile". accompagna il gesto "soffrire" con il segno dei sordomuti.
(scribacchiato in fondo a "l'interpretazione dei sogni" di Freud. ero giovane, poetica e dicevo sempre "tipo")

psicopatologia della (mia) vita quotidiana #2
quando:
cerco di dare fuoco alla casa con una lampada
provo a chiudere la gatta fuori dalla finestra
inciampo in me stessa o abbatto la gente nei bar
dimentico a casa tutto tranne il biglietto del tram, in modo da accorgermi di essere senza una lira solo a destinazione

allora, generalmente è ora di andare al mare. ma siamo appena a fine gennaio, come si fa?

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