svegliata dalle urla di un pazzo inglese, che giù per strada nel cuore della notte si sgolava letteralmente nel telefono (così ho supposto) con qualcuno che aveva preso un treno ("GETOFFAFUCCCKINTRAAAAIN!") e evidentemente non doveva. poi sempre urlando, con la sua voce che nel silenzio totale si spostava da un punto all'altro della via e rimbalzava contro tutti i palazzi, ha telefonato a qualcuno che evidentemente era italiano e, sempre urlando, gli faceva il verso imitandone l'accento.
beh. sarei scesa a spaccargli la faccia solo per questo.
qualche tapparella si è alzata e nella mia nebbia mentale ho immaginato che nessuno lo mandasse a quel paese perchè nessuno capiva cosa dicesse, poi che ci fosse uno altro sciopero atm e che se la stesse prendendo con un cocchiere.. sapete come vengono fuori i pensieri, quando il sonno viene interrotto: male.
per un attimo di semicoscienza ho persino pensato che fosse una specie di mio dovere civico aprire la finestra e urlargli dietro che del suo cavolo di treno non fregava niente a nessuno, e che tornasse nell'east end a nuoto.
poi mi sono riaddormentata sognando di insultarlo con la cadenza cockney che non avrò mai.
erri pottters
è successo così. due mesi fa mi sono messa a rileggerli tutti, dal primo, uno dietro l'altro. tuffandomici dentro ogni sera, e appena avevo un'ora o un pomeriggio.
ho comprato l'ultimo una decina di giorni fa, e l'ho finito mercoledì. triste perchè era finito ed ero preoccupata per le condizioni di salute di erri (eh povera stella). ho dormito con il libro accanto, sotto le coperte.
lo so, ci sono letture più erudite. e non sto studiando più da un pezzo.
ma ho bisogno di finestre nella mia testa, e a parte tutto, la lettura è una gran consolazione, come le piante, le risate, le buone mangiate e bevute e.
12.12.03
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