per chi suona la campana
[a.a.germanico= werra]
[lat= bellum]
[it= guerra]
[es= guerra]
[fr= guerre]
[ted= krieg, r. dal verbo 'kriegen']
[eng= war, per effetto della cara vecchia seconda rotazione consonantica, credo]
le parole, le esportano quelli che creano l'idea. come qualsiasi altra merce.
"No man is an island, entire of itself; every man is a piece of the continent, a part of the main..
Any man's death diminishes me, because I am involved in mankind; therefore never send to know for whom the bell tolls; it tolls for thee."
(John Donne, 1624)
Non c'è morte che non mi colpisca. so che morirò anch'io un giorno; perciò non c'è morte in cui non mi senta coinvolta.
Detto questo, se uno mette una firma su un foglio e decide di diventare soldato; allora quell'uno o una sa che va a fare un mestiere pericoloso. deve sapere che di mestiere, farà la guerra. non il "mantenimento di pace". sa che andrà ad uccidere. non necessariamente difendere. deve saperlo. deve sapere che qualcun altro vorrà uccidere lui. se non lo sa, è un irresponsabile.
e se quel soldato muore, umanamente sono in lutto, certo: come per la morte di qualsiasi altro uomo o donna.
però francamente non capisco l'abuso di retorica che sento in questi giorni. sono sempre soldati. potete essere per o contro la guerra, ma non potete aspettarvi che i soldati facciano qualcosa di diverso dalla guerra.
Siamo proprio sicuri che tutto questo (improvviso) amor di patria non occupi l'intera durata di ogni singolo telegiornale solo per farci dimenticare altre notizie, magari più meschine e "casalinghe"? ci sono cose che a quanto pare non si possono più dire, ma questo non le rende meno vere.
Sapete indicare l'iraq su una cartina, voi che stamattina esponete La Bandiera?
Certo io compiango il soldato morto, ma piango sempre per la gente che passava per caso. a loro, nessuno ha chiesto una firma prima.
17.11.03
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