4.7.03

giovedi'
00.30- con dads davanti al computer. gli mostro orgogliosa la mia presentazione. ma mi rendo conto di aver creato dei grafici senza senso. panico. dads gentilmente me li aggiusta.

7.30- al metal detector, in coda. quando tocca a me pero' fermo tutti per estrarre il portatile senza estrarre insieme tutto il resto del contenuto del mio zaino (trucchi, portafoglio, maglione, penne, fogli, quaderni..). causando panico. cerco di passare dal metal detector con il computer in mano, e ovviamente tutto suona. al poliziotto perplesso ("ma perchè l'ha tirato fuori dalla borsa?") rispondo: "ma c'era scritto là dietro.." e lui: "dove?". facciamo il giro insieme, gli indico una scritta che dice: "NESSUN PERICOLO PER PELLICOLE E COMPUTER".
mi guarda.
lo guardo. "eh avevo letto male".
perchè l'importante è dare l'impressione di essere sicura no.
scappo (ho creato una coda di circa venti metri) e mi siedo da qualche parte a riprendermi dalla vergogna.
devo scrivere. rompo il primo pezzo di carta che trovo: è il contenitore della carta d'imbarco. la mia carta d'imbarco vola sparpagliandosi nell'aria di linate. solo in questo momento mi ricordo di avere un quaderno.
ho subito una percezione: bridget.
no. [respira] non saro' come bridget. oggi saro' come.. mmmm..
trinity. oggi saro' come trinity: fredda, altera, bella, tosta, capace.
pero'.. pero'.. ALOOF, UNAVIABLE ICE-QUEEN..

8.10- in aereo, estraggo il documento x e mi rendo conto di aver stampato la versione sbagliata. decido che evidentemente è un segno. mi addormento. me la cavero' anche senza documento. qualcosa faro'. dopotutto sono preparata. aloof, unaviable ice-queen.

11.30- incontro la mia collega, e con lei i nostri rispettivi capi. i quali ci dicono che ci rivedremo alle tre e mezza.

15.30- la capa della mia collega ha un altro meeting.

16.00- il mio capo si fa vivo, ognuna di noi mostra sul suo portatile i lavori svolti, ecc. il mio capo gioca col telefono, si mette le dita nel naso, è palesemente disinsteressato. tutta la sua energia è concentrata su un solo sforzo: fare domande bastarde a me, e puntare un riflettore di luce dorata sull'altra ragazza. solo che le sue domande dimostrano palesemente che non ha ascoltato nè l'una nè l'altra. non importa, sono contenta di essermela cavata bene. oggi ho proprio constatato di lavorare bene. aloof, unaviable ice-queen..
ah, sapete i grafici della notte precedente? non li ha cagati di striscio.
alle cinque se ne và.

17.50- io e la mia collega ci siamo scambiate informazioni utili. mentre chiudo tutto per andare, mi dice con un sorriso educato: pensa che almeno hanno dovuto spendere dei soldi per pagarti l'aereo.

19.00- al metal detector una scritta dice di riporre computer e telefoni nelle apposite vaschette. lo rileggo tre volte per essere sicura di aver capito. dice proprio cosi', ma non ci sono vaschette. quindi NON estraggo il computer dalla borsa, e appoggio il telefono a caso sul nastro.
perchè nella vita bisogna andare dritti, fare e basta. e io sono trininty. ho sei chili di piombo addosso, passo il metal detector, lo faccio suonare e comincio a sparare. giusto?
passo il metal detector, e faccio suonare tutto. per forza, ho una borsa in mano.
ok, torno indietro e la metto sul nastro in mezzo ai bagagli di un'altra signora.
ripasso, non suona più. pero' il mio cellulare è caduto dentro agli ingranaggi. io, l'altra signora e un poliziotto armeggiamo per recuperarlo.
per fortuna ai metal detector mi capita di incontrare solo gente disponibile.

giro fra i negozi, compro cose utili tipo un giornale, la battaglia navale magnetica, una merendina da brufolo immediato, delle caramelle ("in italia non ci sono!"). vado in bagno, mi cincischio e vedo: volo per milano linate.
LAST CALL.
cazzo. l'uscita è l'ultima in fondo di sotto, insomma: lontanissima! corro. le hostess vorrebbero linciarmi ma lasciano questo piacere agli altri passeggeri.

va beh. eccomi qui.
amiche, amici: io domani vado al mare, e poi insomma quando torno spero che ecco. avete capito.

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