la radio c'è.
sono pronta. entro nella mia dimensione. fra le due cuffie. scivolo nell'iperspazio senza che nessuno se ne accorga. presto sarò a vega e dirò "dovevano mandare un poeta.."
ma l'i ching ieri mi ha deto che il declino si avvicina. di essere felice di quello che ho oggi.
dopo il primo momento di panico, ho deciso di prenderlo per un imminente cambio di lavoro. è l'unica cosa che tenga a cambiare.
sentite sul tram
"si io quando avevo il raffreddore settimana scorsa.. ho cambiato le coperte tre volte"
(una sciura a un'altra sciura)
"ma non ci parliamo più da quando io per scherzare gli ho rotto accidentalmente il vetro.. da allora lui non mi caga io non cago lui e stiamo molto bene"
(un ragazzino sui 16 ad un'attonita ragazzina sui 16)
"ma smettila dai sempre con questa storia.. tuo figlio tuo figlio.. sono tutti uguali! se gli dici che non chiamano mai ti rispondono: ma va tutto bene, perchè dovevo chiamarti?.. sono così.. sono tutti degli ingrati.. prendi il figlio della gabriella.. la manda affanculo una volta ogni tre.."
(una signora crudele ad un'altra. credo le abbia spezzato il cuore) (di certo io avrei spezzato una gamba a lei) (ma adesso chiamo mia madre, và)
8.10.02
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