19.9.02

sopra le righe
e poi giù, sotto. sì, è un continuo. ma è chiaro: vedo le amiche e sono molto sopra, sono seduta nel mio angolo e cado molto sotto.
quando me ne sto qui, sono questa:

Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade.
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle.
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata.
(Ungaretti)

Ho sempre amato questa poesia. dio quanto sono simbolica. E' lì che sbaglio il candeggio: dovrei solo fare, andare, cantare e prendere la pioggia e ciao.
Cos'è 'sta smania di ombrelli che mi è venuta da qualche anno. La sindrome di J.Alfred Prufrock I suppose.

treni persi
E sono stata davvero bene l'altra sera, forse è che qui dentro l'ego si appiattisce come un pesce sul fondo, mimetizzato; fatto sta che fa bene ridere, parlare, ed è stato sommo stupore vedere che per qualcuno faccio delle cose interessanti e speciali.
Mi si è accapponata la pelle quando il tipo del bar ci raccontava di aver "messo" sul treno la sua ragazza con un'ora di anticipo. "così io mi facevo gli affari miei". Ragazzi, una ha voglia di convincersi che NonSieteTuttiCosì, certo però che se poi ve ne uscite con queste robe..

bistecchiera
piove. comincia la stagione. fra poco natale. cappotto. sciarpa grigia.cosa fare il giorno di, ma no, non ci penso ora. non ora. terzo insetto eh? è appunto iniziata la stagione. ho spruzzato il napalm in cucina.in compenso mi pare di esser riuscita ad aggiustare la doccia. in compenso il lavandino del bagno ha ricominciato a perdere: devo comprare il silicone. devo ricordarmi. e chiudere sempre bene i rubinetti. e farà freddo? entreranno gli spifferi? il termosifone, cazzarola. ricordarsi. ricordarsi, ricordarsi.
bistecchiera all'ale (grazie la). bisognerà telefonarle sabato alle tre. chissà se riesco a ricordarmene.
fare liste, fare liste, scrivere appunti. ho tre agende di pagine quasi totalmente bianche. e sono sicura che se cominciassi a scriverci dentro cosa devo fare, le perderei.
per cui..

la biciclettina
a parte che ieri ho scoperto che "la bicicletta" è anche il nome di un aperitivo. a parte che anche quella cosa del campari. va beh ero l'unica a non saperlo: ma la mia carriera da aperitivista è molto breve dopo tutto.
come la carriera da caffeinomane del resto; e quella da frequentatrice di supermercati all'ora di cena; quella da metropolitana alle sei porta romana-centrale-piola, oppure porta romana-duomo-loreto.
io vado.
vado, con la mia biciclettina. volevo le ruotine: ma dads ha detto che non si può, non si può più.
mi ricordo, sarei andata con le ruotine sempre. non mi importava di *dover* imparare ad andare senza. ma mio padre, esattamente come dads, non trovò l'argomento molto interessante, e me le tolse. In via Albinoni. Biciclettina verde di mio fratello. Mi sembrava enorme.
Vado, e sono contenta di aver trovato delle amiche con cui ridere forte e fare la scema inseguendo donne cappellute in metropolitana.
Sono sempre molto sospettosa quando qualcuno mi cerca o mostra di divertirsi alle mie battute. Oppure insomma ecco.
Ma d'altronde, anche questa carriera è recente. Datemi del tempo.
E' sempre emozionante far parte di qualcosa. Un po' troppo. Sembra di starsene in bilico su un filo.

You walk out on the high wire
you're a dancer on thin ice
you pay no heed to the danger
and less to advice
your footsteps are forbidden
but with a knowledge of your sin
you throw your love to all the strangers
and caution to the wind

And you go dancing through doorways
just to see what you will find
leaving nothing to interfere
with the crazy balance of your mind
and when you finally reappear
at the place where you came in
you've thrown your love to all the strangers
and caution to the wind

It takes love over gold
and mind over matter
to do what you do that you must
when the things that you hold
can fall and be shattered
or run through your fingers like dust
(Dire Straits)


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